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Economia della fraternità, Assisi dà il buon esempio

Presentata l’edizione 2024 del Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis; a disposizione 50 mila euro

ASSISI – “Questo Premio è un riconoscimento concreto alla fraternità vissuta in maniera intelligente ed efficace anche sul piano economico. È un sostegno che va ad aiutare realtà imprenditoriali minori che hanno bisogno di una spinta di avvio ma che sono un esempio di quella nuova economia, solidale, umana, circolare e fraterna di cui c’è tanto bisogno, specialmente nelle regioni più povere del mondo”. A dirlo è il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2024 del “Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità” svoltasi martedì 5 dicembre nella Filmoteca Vaticana. “Da Assisi – aggiunge il vescovo – diamo concretezza al messaggio di San Francesco e del beato Carlo Acutis, in linea con l’iniziativa del Santo Padre che, con The Economy of Francesco, ha invitato giovani economisti, changemakers e imprenditori a rifondare l’economia, dandole un’anima. Sull’esempio di San Francesco e del Beato Carlo Acutis ci siamo detti che ad Assisi non potevamo fare le chiacchiere; le parole non servono, Francesco ci tirerebbe le orecchie, sia Francesco santo che Francesco papa. Ci siamo detti: proviamo a fare qualcosa di diverso da un semplice gesto di elemosina, vorremmo mettere in moto un processo generativo. Grazie alla generosità di imprenditori lungimiranti, attenti alle persone più che al profitto, con questo premio già negli anni scorsi abbiamo permesso a realtà svantaggiate economicamente ma ricche del capitale della fraternità di essere un modello di speranza e di cambiamento”. Alla conferenza hanno preso parte anche  il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per lo Servizio dello Sviluppo umano integrale, padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della diocesi di Roma e membro della commissione valutativa del Premio, monsignor Anthony Figueiredo, coordinatore del Premio e suor Roberta Arcaro, responsabile del Segretariato delle missioni delle Suore Francescane Angeline, vincitrici dell’edizione 2023.

“Come Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale – le parole di Suor Smerilli – siamo felici che la Diocesi di Assisi – Nocera – Gualdo abbia promosso questa iniziativa. Noi lavoriamo a servizio del Papa e di tutte le chiese del mondo perché sia vera la parola di Gesù ‘Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza’. Il nostro lavoro è di fare in modo che si rimuovano gli ostacoli allo sviluppo: e le attività imprenditoriali possono essere una via di sviluppo e di pace e l’impresa può diventare promotrice di fraternità e di pace. Non dobbiamo dimenticare che la Diocesi è diventata la culla di Economy of Francesco, da cui è nato un momento di tantissimi giovani da tutte le parti del mondo e di tutte le età che stanno dando la vita per la fraternità e la pace”.

“Sono convinto – le parole di padre Albanese – che questo premio sia stato concepito dopo un lungo discernimento. Mai come oggi le diseguaglianze gridano vendetta al cospetto di Dio e mai come oggi è importante affermare un messaggio all’insegna della comunione e della fraternità, come Papa Francesco ha dimostrato nel suo illuminato magistero. Se uno legge lo Statuto del premio, vedrà che è una straordinaria lezione di dottrina sociale: leggendo gli orientamenti si riescono a cogliere le coordinate per innescare il cambiamento. Indipendentemente dal denaro a disposizione non possiamo cambiare il mondo ma ritengo che, così come è stato concepito, questo Premio sia il lievito che fa fermentare la massa”.

Monsignor Figueiredo ha ricordato i premiati delle edizioni precedenti sottolineando che “questo premio vuole dare voce alle piaghe dei fratelli scartati e spogliarci dalla mentalità odierna, passando da un’economia del profitto a un’economia della fraternità. L’anno scorso le domande sono arrivate da quattro continenti, 23 nazioni, 18 dall’Africa. La generatività è uno dei criteri per le domande: i vincitori del premio devono essere protagonisti del loro riscatto per sviluppare i loro territori e le loro comunità, ma anche per custodire la casa comune”.

“Grazie – le parole di suor Arcaro – perché il premio non è servito a costruire un panificio, ma a cambiare mentalità. I nostri sono ragazzi che vivono in un ambiente di totale povertà ma che ora sono formati alla gestione di quello che verrà prodotto. Noi stiamo cercando di lavorare come se dovessimo andare  via il giorno dopo lasciando l’opera in mano ai ragazzi. La formazione ci impegna, non solo per imparare il mestiere ma anche per formare l’uomo e la donna”.

“Complimenti al vescovo Sorrentino – il saluto finale del cardinale Montenegro – per questo coraggio di mostrarci San Francesco non solo come un uomo umile e mite ma forte e con i muscoli, che sa fare e andare lontano. E grazie perché la restituzione non è soltanto un gesto di carità, ma un atto di giustizia. Vedendo i bambini vincitori della scorsa edizione pensavo ai morti di Lampedusa: i morti nel mare, nel deserto, in Albania, sono persone che graffiano l’anima. e questa mi auguro che questa restituzione non avvenga solo perché Francesco e Carlo sono diventati due capisaldi.  Mi auguro che facciano riflettere la Chiesa sul cambiare stile, per poter vivere l’economia diversamente”.

Il bando pubblicato e sostenuto dalla Fondazione diocesana di religione – Santuario della Spogliazione, istituita dalla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, è online sul sito www.francescoassisicarloacutisaward.com. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro il 31 gennaio 2024. Il premio, che viene consegnato a maggio in occasione dell’anniversario del Santuario della Spogliazione, è stato istituito, si legge nello statuto, allo scopo di “promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna dell’universale fraternità di tutti gli esseri umani a partire dalla condizione e dagli interessi dei più umili e disagiati, nella prospettiva evangelica dell’unica paternità di Dio e del suo disegno di amore per tutti i suoi figli”. Il progetto vincitore riceverà una corresponsione in denaro di al massimo 50.000 euro, frutto della sensibilità di un comitato di sostenitori.

Al vincitore sarà inoltre consegnato un foulard con l’immagine della spogliazione, in ricordo del gesto con cui l’allora Vescovo di Assisi, Guido, coprì il giovane Francesco Bernardone nel momento della sua spogliazione, e un’icona con il logo del Premio, portando i volti di San Francesco e del Beato Carlo Acutis.

Il premio, nella sua edizione inaugurale del 15 maggio 2021 è stato assegnato, a titolo emblematico e fuori concorso, all’Istituto Serafico di Assisi; nel 2022 il riconoscimento da 50 mila euro è stato assegnato al progetto Ecobriqs Charcoal Briquettes, realizzato da un gruppo di 15 persone con disabilità della diocesi di Pasig, nelle Filippine (Manila metropolitana), che usando rifiuti, scarti e ninfee infestanti producono – tramite una tecnologia rivoluzionaria – i bricchetti di carbone.  I promotori avevano anche deciso di sostenere Farm of Francesco, progetto frutto di Agriculture & Justice Village, uno dei villaggi di Economy of Francesco, con 15.000 euro. Infine, nel 2023, il premio da 50.000 euro era stato assegnato alla “Casa del Pane”, un laboratorio per la panificazione e la vendita di prodotti da forno, in Ciad, che sarà gestito da ragazzi e ragazze disoccupati, orfani o in difficoltà, con il sostegno delle suore francescane angeline.

Da Assisi un progetto per sostenere una nuova economia – (guarda il video)

ROMA – Un’economia generativa, che includa e non escluda, che faccia vivere e non uccida, e che contribuisca a migliorare il mondo con un approccio olistico e non settoriale. Sulla scia di The Economy of Francesco e nel segno di un’economia della fraternità si rinnova il premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia della fraternità” che con il riconoscimento assegnato nel 2022 sta permettendo la realizzazione di Ecobriqs Charcoal Briquettes, progetto portato avanti da un gruppo di 15 persone con disabilità, senza lavoro e poverissime, della diocesi di Pasig, nelle Filippine (Manila metropolitana), e anche di “Farm of Francesco”, una rete mondiale di giovani per riconciliare agricoltura e ambiente.

Presentata a Roma, nella Sala Marconi di Radio Vaticana, l’edizione 2023 del Premio: sono intervenuti monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, padre Giulio Albanese, missionario comboniano e membro della commissione valutativa del Premio, monsignor Anthony Figueiredo, coordinatore del Premio, e Catalina Hinojosa dall’Ecuador, una delle promotrici del progetto Farm of Francesco.

“Noi – le parole del vescovo monsignor Sorrentino – siamo convinti di essere veramente fratelli e sorelle con tutti senza nessuna eccezione.  Ad Assisi sono sepolti Francesco, protagonista del gesto della spogliazione e Carlo Acutis, una bomba energetica che costruisce e attrae migliaia di persone. Ad Assisi il Papa ha chiamato tanti giovani per firmare un patto per una nuova economia, e per questo da Assisi attiviamo percorsi per creare un’economia diversa, in cui la fraternità sia il concetto cardine. Con questo premio cerchiamo nelle regioni più povere del mondo qualcuno che, con talento e intelligenza, e in sinergia con altre persone, possa fare qualcosa di bello per il suo territorio. E lo sosteniamo concretamente, senza dimenticare che non esiste solo quella iniziativa particolare, ma esiste un patrimonio di iniziative simili che possiamo mettere in circolo per costruire un mondo migliore aiutandoci insieme con riforme e rinnovamento nel senso della fraternità che parte da ciascuno di noi”.

Padre Albanese ha ricordato come il Premio si occupi delle “periferie geografiche ed esistenziali, come le ha definite Papa Francesco. Ed è una idea geniale perché si tratta di un riconoscimento che manifesta grande attenzione nei confronti dei giovani, è un onore far parte della commissione valutativa e leggere progetti di grande talento e sensibilità. Questo premio si è fatto interprete dell’ecologia integrale così come fatta, voluta da Papa Francesco ed è focalizzato sulla casa comune. Viviamo in un mondo che è un villaggio globale, siamo tutti sotto lo stesso tetto e i problemi e le sfide delle periferie del mondo ci toccano da vicino, nessuno si salva da solo, la questione ambientale, il tema dello sviluppo e delle questioni economiche non possono essere separati, come dimostrano i progetti della scorsa edizione che hanno un approccio olistico. La fantasia e l’estro di questi progetti ci rendono evidente che non siamo solo in un’epoca di cambiamenti ma che stiamo vivendo un cambiamento d’epoca”.

“Davanti alla cultura dello scarto – le parole di monsignor Figueiredo – bisogna tornare a curare la casa comune cominciando dalla persona che ha bisogno. Con questo premio la diocesi di Assisi – Nocera Umbra e Gualdo Tadino aiuta concretamente le persone a creare un rinnovamento della mentalità odierna, passando a un’economia che fa vivere e non uccide, umanizza e non disumanizza, include e non esclude. Il premio vinto l’anno scorso dalla diocesi di Pasig nelle Filippine lo dimostra, con 50.000 euro è stata costruita una fabbrica e ora persone disabili, anche gravi, stanno lavorando con dignità e ora sono inseriti nella società. Si tratta di un premio che vuole essere generativo, in cui tutti offrono un contributo per una società nuova”.

Come detto l’anno scorso oltre al progetto nelle Filippine, i promotori del premio hanno anche deciso di sostenere Farm of Francesco con un contributo di 15.000 euro: è progetto frutto di Agriculture & Justice Village, uno dei villaggi di Economy of Francesco, che ha lo scopo di combattere la desertificazione del suolo, questo progetto studia metodologie che permettono di coltivare la terra in maniera sostenibile, senza renderla sterile. “Un percorso cominciato – ha spiegato Hinojosa – sentendo le ingiustizie che i contadini vivono nel mondo e cercando di creare un insieme di fattorie rigenerative che creino anche comunità. Il progetto è partito da Nigeria e Brasile con l’obiettivo di accompagnare i produttori per generare un impatto positivo nei villaggi e vivere in pienezza la Laudato Si’. Grazie al sostegno del Premio abbiamo completato la prima fase, l’analisi delle problematiche e dei bisogni, abbiamo parlato con i produttori per capire cosa c’è nel loro territorio e cosa possiamo fare, ora stiamo creando una piattaforma di educazione online per caricare contenuti e materiale di formazione. Noi giovani siamo il presente e, anche se a volte è difficile, grazie a questo premio possiamo dare una risposta”.

“L’economia è una somma di tante operazioni – la conclusione del cardinale Francesco Montenegro che aveva partecipato all’edizione 2022 – in cui però non si dà mai la debita importanza all’uguale: l’economia della fraternità è dare importanza a quell’uguale che permette di cambiare le cose. Bisogna ripartire dagli ultimi, dai poveri che sono nostri maestri e hanno qualcosa da dirci, e che vanno messi in condizione di saper fare. Complimenti per questa iniziativa, spero che anche altri salgano su questo treno: più ricco è il treno, più poveri saranno maestri e si costruirà fraternità. In bocca al lupo”.

Come previsto nello statuto e nel regolamento, è istituito allo scopo di “promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna dell’universale fraternità di tutti gli esseri umani a partire dalla condizione e dagli interessi dei più umili e disagiati, nella prospettiva evangelica dell’unica paternità di Dio e del suo disegno di amore per tutti i suoi figli”. Il progetto vincitore – c’è tempo fino al 31 gennaio per presentare le domande – riceverà anche quest’anno una corresponsione in denaro di al massimo 50.000 euro, frutto della sensibilità di un comitato di sostenitori. Al vincitore sarà inoltre consegnato un foulard con l’immagine della spogliazione, realizzato da Brunello Cucinelli e un’icona con il logo del Premio, con i volti di San Francesco e del Beato Carlo Acutis che sono stati mostrati durante la conferenza stampa.

L’obiettivo del premio è fornire un aiuto concreto ad avviare processi economici che nascono dal basso nel rispetto della persona, in un clima di fraternità e che siano d’esempio per la diffusione di un’economia fraterna, umana e solidale. Possono partecipare al premio persone, enti, associazioni e società, di qualunque parte del mondo, e specialmente nelle regioni più povere, in partenariato. Il bando pubblicato e sostenuto dalla Fondazione diocesana di religione – Santuario della Spogliazione istituita dalla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino è online sul sito www.francescoassisicarloacutisaward.com.